“Si vis pacem para bellum”: obsolescenza di un paradigma fondato sul pensiero magico. Tracce di critica realista e razionale

[Otto Dix, La guerra durante un attacco di gas]

1. Tracce di etica e politica

Di fronte al reiterato ribaltamento logico, mai forte come adesso, per cui la pace costruita con mezzi di pace – seppur retoricamente invocata – viene ancora relegata al regno dell’utopia, mentre l’ossimoro della pace attraverso la guerra – nonostante le continue smentite della storia – continua ad essere alimentato e meticolosamente preparato, meglio ricordare che c’è un ampio e importante filone di scienza della politica che fonda invece – direttamente o indirettamente – il realismo della costruzione della “pace con mezzi pacifici” (Johan Galtung) su solide basi etiche e razionali. Scienziati della politica non sempre legati direttamente al pensiero “pacifista”, ma accomunati dall’uso della responsabilità e della razionalità, in particolare nell’approccio ai conflitti. Facciamone qui un rapido – incompleto e limitato – excursus, a partire dal ‘900. Come tracce luminose sul sentiero da percorrere per non perdersi nell’oscurantismo e salvare l’umanità.

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