Quando si vuole diminuire l’importanza di un organo rappresentativo
s’incomincia sempre col limitarne il numero dei componenti,
oltre che le funzioni
Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente
Uno degli aspetti più pervasivi e pericolosi del “populismo” è quello di convincere il “popolo” – considerato come una massa indifferenziata – di scelte e decisioni che in realtà vanno contro gli interessi generali dei cittadini, specie delle classi popolari, identificando capri espiatori semplici (“gli immigrati” e “la casta” vanno per la maggiore) contro i quali scatenare la rabbia in risposta a situazioni complesse, soprattutto in momenti di crisi. E’ quell’atteggiamento politico che fin dall’antica Grecia è stato definito dai filosofi “demagogia”, ossia la corruzione della democrazia. Ora che il populismo si sta facendo strada ovunque nel mondo, il referendum italiano sul taglio del numero dei parlamentari del 20 e 21 settembre è una grande occasione per separare e distinguere tra demagogia e democrazia. Ossia tra populismo e partecipazione consapevole. Continua a leggere