Nel nostro Paese, per liberarci definitivamente dal fascismo, sempre ritornante sotto mentite spoglie, ci sono alcune fondamentali liberazioni preliminari ancora da realizzare.
La prima è la liberazione dall’ignoranza. Regolarmente il nostro Paese viene indicato dalle ricerche degli organismi internazionali come profondamente e tecnicamente ignorante. L’ultima di queste è l’annuale classifica dell’Index of ignorans a cura dell’organismo di ricerca internazionale Ipsos Mori che, a proposito de “i pericoli della percezione” – ossia della distorsione percettiva della realtà – indica negli italiani persistentemente i più ignoranti d’Europa rispetto alla conoscenza dei dati reali della società nella quale viviamo, in riferimento alle informazioni di base relative, per esempio, agli immigrati, alla criminalità, agli attentati terroristici ecc. Del resto, come certifica regolarmente l’ISTAT siamo ultimi in Europa per percentuale di popolazione laureata e l’unico Paese in cui i laureati sono meno del 20% della popolazione. Dati che si intrecciano a quelli, ormai classici e strutturali, dell’OCSE che indicano l’Italia come penultima in Europa, dietro alla Turchia, per analfabetismo funzionale e quart’ultima al mondo: ossia, almeno un italiano su tre – pur essendo andato a scuola – non è in grado di decodificare e comprendere un testo minimamente complesso. Come questo articolo, per esempio. Continua a leggere