Lo scorso 31 agosto le agenzie internazionali ci hanno informato che il governo russo ha deciso di inaugurare, questo settembre, un monumento al centro di Mosca dedicato al generale Mikhail Kalashnikov, l’inventore del fucile mitragliatore AK-47, che prende il suo nome. Un monumento alto 7 metri, costato circa 35 milioni di rubli, ossia 503mila euro. Il generale Kalashnikov era morto nel 2003 a 94 anni, dopo aver regalato all’umanità il fucile mitragliatore più diffuso al mondo, adottato da 80 eserciti e da tutte le bande criminali e terroristiche. Un uomo, un militare tra i più decorati dell’Unione Sovietica prima, dalla Russia di Putin dopo, la cui statua è stata voluta fortemente dalla Società storico-militare russa, ed affidata – leggiamo – allo scultore Salavat Shcherbakov, che ha già creato imponenti monumenti all’imperatore Alessandro III ed al principe Vladimir. Un monumento solenne al creatore dell’arma che dal 1947 ha fatto – probabilmente – più vittime in assoluto sul pianeta e continua ad essere riprodotta senza sosta. Continua a leggere
Mese: settembre 2017
Annotazioni da un’estate ad umanità zero
Come in un taccuino personale, durante l’estate sulla mia pagina Facebook ho annotato, quasi quotidianamente, uno o due pensieri suscitati da alcune “notizie del giorno”. Rileggendole insieme, a posteriori, se ne può ricavare il senso complessivo di una estate ad umanità zero. Eccone una selezione, dal 30 luglio all’1 settembre.
30 luglio
I responsabili dell’Unicef, dell’Organizzazione mondiale della sanità e del Programma alimentare mondiale, al ritorno da una missione in Yemen – martoriato dalla guerra con l’Arabia Saudita – hanno certificato “la peggiore crisi di colera al mondo all’interno della più grande crisi umanitaria al mondo”.
“Circa 2 milioni di bambini dello Yemen” – scrivono nel loro rapporto – “sono colpiti da malnutrizione acuta. La malnutrizione rende questi bambini ancora più vulnerabili al colera, le malattie creano più malnutrizione. Una combinazione terribile”.
In tutto questo, il nostro Paese – mentre stanzia 10 milioni di euro di aiuti umanitari – autorizza 411 milioni di esportazioni di bombe per l’Arabia Saudita, che le scarica sulla popolazione yemenita.
Ciò significa che il governo italiano favorisce attivamente la catastrofe umanitaria. Per il profitto dell’industria bellica. Senza ritegno.
Un crimine contro l’umanità.
Una vergogna assoluta.
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