Il governo ha approvato il decreto attuativo del Servizio civile universale, avanzamento positivo sul piano dei principi. Del tutto insufficiente sul piano delle risorse, soprattutto se comparate alle spese per la difesa militare, rese note dal Primo rapporto italiano del Milex. Per un anno di “strumento di difesa non armata” si spende quanto quattro giorni di “difesa” iper-armata
A quarantacinque anni dalla Legge 772/72, che riconosceva la possibilità dell’obiezione di coscienza al servizio militare e la concessione della possibilità del “servizio civile sostitutivo”, ed a sedici dalla Legge 64/2001 che istituiva il Servizio civile nazionale finalizzato a “concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari”, il 10 febbraio scorso il governo ha approvato, in via definitiva, il decreto legislativo che disciplina il Servizio civile universale in attuazione della legge 6 giugno 2016, n.106 relativo alla riforma del Terzo settore.
Diciamo subito che, sul piano dei principi, si tratta di una notizia positiva da molti punti di vista. Eccone elencati alcuni sul piano dell’identità, della convivenza, dell’Europa. Continua a leggere