O la sinistra fa dell’impegno per la pace
il terreno decisivo dello scontro tra cività e barbarie
o rimane di destra anche se si proclama di sinistra
Carlo Cassola
Nel 1989 i popoli europei abbatterono il muro di Berlino che divideva in due l’Europa e il mondo. In molti immaginavamo – o forse speravamo – che con la fine della divisione tra Est e Ovest, la corsa agli armamenti, che aveva raggiunto il picco di spesa militare nel 1988, ed alimentato la “guerra fredda” (che alle periferie degli imperi era diventata terribilmente “calda”) potesse avere finalmente fine e si aprisse una fase nuova per l’umanità. Un periodo di prosperità fondato sui dividendi di pace, cioè sulla liberazione di risorse dalle spese militari a beneficio delle spese civili e sociali. Continua a leggere