Nei diversi incontri pubblici, svolti in giro per l’Italia per presentare e promuovere la campagna “Un’altra difesa è possibile” – collocati nel tempo attraversato tragicamente dalle stragi di inizio anno a Parigi e di marzo a Tunisi – argomentate le buone ragioni della difesa civile, non armata e nonviolenta, la domanda più ricorrente è relativa al come difendersi dal pericolo del terrorismo fondamentalista. Generalmente considerato causa in sé di violenza fanatica e non esito nefasto di oltre vent’anni di folli interventi bellici occidentali in medio-oriente – dall’Iraq all’Afghanistan, dalla Somalia alla Libia – in una dinamica perversa, reciprocamente alimentata, di guerra-terrorismo-guerra- terrorismo. Della quale non se ne vede la via di uscita, se la si cerca all’interno del meccanismo di escalation… La proposta di una legge di iniziativa popolare per la difesa civile, non armata e nonviolenta, mira proprio ad uscire da questo circolo vizioso attraverso la predisposizione di mezzi e strumenti di intervento nei conflitti più raffinati ed efficaci della cieca violenza che si aggiunge alla violenza cieca. La cui esigenza era già sentita, seppur non ancora compiutamente elaborata, dai “Padri costituenti”. Continua a leggere
Mese: marzo 2015
Un’altra difesa è possibile, non un’utopia
Lo stato della Campagna per la difesa civile, non armata e nonviolenta in Emilia Romagna, nell’intervista rilasciata ad Ilaria Venturi per La Repubblica.it edizione di Bologna

Presentazione della Campagna “Un’altra difesa è possibile” in Sala del Tricolore a Reggio Emilia (foto di Antonella Iovino)
Un’altra difesa è possibile. E non è una utopia, il sogno di pochi pacifisti, ma una proposta concreta: una legge di iniziativa popolare per realizzare in Italia una difesa civile non armata e non violenta. La raccolta di firme è già partita e sono già un migliaio le adesioni in Emilia Romagna. La campagna è solo agli inizi e si farà sentire in particolare a Bologna il 21 marzo, durante la Giornata nazionale della memoria e dlel’impegno contro le mafie di Libera. In Regione il consiglio comunale di Reggio Emilia ha aderito per primo alla campagna pacifista. “Ci aspettiamo lo faccia presto anche Bologna”, l’appello di Pasquale Pugliese, anima di questa iniziativa promossa da sei reti nazionali (Cnesc, Forum nazionale servizio civile, Rete della pace, Icp, Sbilanciamoci, Controllarmi). Continua a leggere