AnnotAzioni. Un anno di articoli nel blog per la nonviolenza e il disarmo

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

Un “cable car” di San Francisco contiene 60 passeggeri. Questo blog è stato visto circa 2.200 volte nel 2014. Se fosse un cable car, ci vorrebbero circa 37 viaggi per trasportare altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Natale 1914: la pace dal basso tra le trincee

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“All’inizio c’è soltanto uno che canticchia Stille Nacht, heilige Nacht. La canzone della nascita di Gesù risuona lieve e si disperde lentamente nel paesaggio spettrale delle Fiandre. Poi, però, quel canto si diffonde lungo il fronte come un’ondata, <<da un riparo all’altro e dall’intera linea scura delle trincee risuonò: “Schlafe in himmlischer Ruh”>>. Dall’altra parte del fronte, a cento metri di distanza, nelle postazioni degli inglesi, rimane tutto tranquillo. Ma i soldati tedeschi sono in vena e, canzone dopo canzone, danno vita ad un concerto di <<migliaia di voci umane, da ogni dove>> fino a che, dopo Es ist ein Ros entsprungen, rimangono senza fiato. Svanita l’ultima nota, gli uomini che si trovavano dall’altra parte aspettano ancora un minuto, poi cominciano ad applaudire e a gridare: <<Good, old fritz>> e <<encore, encore>>, <<more, more>>. Bis, bis.”

E’ questo l’incipit del libro del giornalista tedesco Michael Jurgs che con il libro La piccola pace nella Grande guerra (2003, edito in Italia nel 2005 da il Saggiatore, con successive ristampe) fa conoscere al grande pubblico la notizia della disobbedienza civile di massa compiuta la notte di Natale del 1914 dai soldati degli opposti eserciti lungo la linea del fronte della “grande guerra”, che sospesero le ostilità e fraternizzarono. Continua a leggere

cent’anni nell’ombra

Quando torneranno per tutti prati? A cento anni dalla prima guerra mondiale c’è la terza – diffusa – in corso. Quanti anni ancora di ombre, prima delle luci del disarmo e della nonviolenza?

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&quot;La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.&quot; Bertolt Brecht “La guerra che verrà non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente.”
Bertolt Brecht

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Se vuoi la pace difendi la pace

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Le ragioni della Campagna “Un’altra difesa è possibile”

Il 10 dicembre – Giornata internazionale dei Diritti Umani – è la prima giornata di mobilitazione nazionale per la Campagna Un’altra difesa è possibile, per l’istituzione e le modalità di finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.

E’ una proposta di legge di iniziativa popolare – uno dei due strumenti di democrazia diretta previsti dal nostro ordinamento (l’altro è il referendum) – che rappresenta un salto di qualità per il movimnto per la pace. Fino a non molto tempo fa, difronte alle diverse esplosioni belliche, “i pacifisti” si limitavano a fare appelli o mobilitazioni estemporanee che servivano forse più a sentirsi a posto con la coscienza, a dare sfogo alla giusta indignazione, che a fermare realmente le guerre. Neanche l’enorme mobilitazione internazionale di piazza del 2003, contro la seconda guerra nel Golfo, è riuscita a bloccare o a rimandare la partenza di un solo bombardiere. Oggi – insieme alla “Campagna Taglia le ali alle armi”contro gli F35 che incalza i governi con dati incontrovertibili obbligando i parlamenti a pronunciarsi sui tagli – il movimento per la pace italiano ha avviato un nuovo percorso condiviso, con lo scopo di mettere al centro della propria azione gli unici strumenti davvero efficaci per una lungimirante politica di pace: il disarmo e la costruzione delle alternative alla guerra. Agendo contemporaneamente sul piano organizzativo, politico e culturale. Continua a leggere