Dopo un lungo e partecipato percorso di condivisione e costruzione dal basso, mercoledì 22 gennaio è stata presentata alla stampa nazionale – a Roma nella sala della Promototeca del Campidoglio – l’Arena di pace e disarmo del prossimo 25 aprile, un grande raduno di persone, associazioni, movimenti per la pace, la solidarietà, l’impegno civile, che hanno risposto all’appello Oggi la resistenza si chiama disarmo e la liberazione si chiama nonviolenza, sottoscritto da padre Alex Zanotelli e da molte autorevoli personalità della vita civile, sociale e culturale del nostro Paese. In una fase storica nella quale i diritti sociali sono costituzionalmente garantiti ma strutturalmente ripudiati da continui tagli finanziari, mentre enormi risorse sono utilizzate per la preparazione della guerra, al contrario costituzionalmente ripudiata ma strutturalmente preparata, questo appello pone autorevolmente il tema urgente e rimosso del disarmo e della redistribuzione civile delle spese militari, al centro dell’agenda della politica nazionale, nella data simbolo della nostra storia repubblicana, la Festa della Liberazione dal fascismo e dalla guerra. Continua a leggere
Mese: gennaio 2014
Disarmo e difesa civile. Verso la Primavera della nonviolenza
C’è uno strabismo diffuso nel sistema della comunicazione nel nostro Paese che chiama “politica” le giravolte delle segreterie dei partiti, mantenendo i focus mediatici fissi in quella direzione (con l’effetto collaterale di alimentare – di fatto – disaffezione e populismo), mentre vede a fatica e stenta a raccontare quella politica vera e alta per il cambiamento, condotta dentro alla società dai movimenti organizzati che si impegnano per la disarmo e la conversione ecologica dell’economia, per la tutela dei territori dagli scempi delle grandi opere e delle servitù militari, per i beni comuni e la democrazia partecipativa, per i diritti dei più deboli e la solifarietà internazionale. Insomma, quell’Italia che c’è e resiste e che Aldo Capitini definiva l'”Italia nonviolenta”. Quell’Italia che quest’anno si dà appuntamento il 25 aprile all’Arena di Verona. Arrivandoci attraverso alcune significative tappe intermedie. Continua a leggere
Per un anno di consapevolezza e d’impegno. Come un augurio
Per iniziare con consapevolezza questo nuovo anno suggerisco un indicatore di attualità del discorso pubblico dominante: andate a rileggere il primo messaggio di fine anno agli italiani del presidente Pertini. Era il 1978 e c’era la consapevolezza diffusa del pericolo alla sicurezza generale derivante dalla corsa agli armamenti e della corrispondente necessità di disarmo. Nella sera dell’ultimo dell’anno Pertini, con la sua pipa in mano, diceva così agli italiani: “bastano alcuni dati per persuaderci dell’importanza di questo compito: oggi si spendono per le armi nucleari quattrocentomila miliardi all’anno; le superpotenze posseggono dodicimila testate nucleari che corrispondono a circa un milione e cinquecentomila bombe uguali a quelle che hanno distrutto Hiroshima ed Hiroshima è là ad ammonire tutta l’umanità. La tragedia che ha conosciuto Hiroshima potrebbe conoscerla domani l’umanità intera, eppure vi sono seicento milioni di creature umane che mentre io parlo stanno lottando contro la fame. Lo ripeto qui a voi, italiani ed italiane, quello che ebbi a dire innanzi al parlamento quando fui insediato come presidente della repubblica: si svuotino gli arsenali di guerra sorgente di morte, si colmino i granai sorgente di vita per milioni di creature umane che stanno lottando contro la fame.”
Oggi, i dati proposti allora dal Presidente della Repubblica alla consapevolezza degli italiani sono drammaticamente più gravi: Continua a leggere