Per un #2Ottobre nonviolento. Senza retorica ma con impegno

Tra le molte “Giornate” celebrative che affollano il calendario dell’impegno civile, ce n’è una che – decretata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite – non è fin qui entrata nelle agende istituzionali, anzi continua ad essere ignorata o vissuta con fastidio dagli establishment internazionali, a causa delle sue implicazioni politiche stringenti. E’ il 2 Ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, compleanno di Gandhi che, pur proposta all’ONU dal governo indiano, non si presta ad essere celebrata dai governi, molti dei quali spendono ingenti patrimoni per gli armamenti e usano controproduttivamente il mezzo della guerra per…fare la pace. Eppure anno dopo anno, dal 2007 quando la Giornata della nonviolenza fu istituita, il 2 Ottobre sta crescendo dal basso, in Italia e nel mondo, attraverso l’impegno di movimenti e associazioni che ne rilanciano la centralità come momento dedicato alla riflessione ed alla mobilitazione per il disarmo. Continua a leggere

La felicità passata per le armi

La ricerca della felicitàCover_graphic

Nei momenti come questo, in cui i venti di guerra internazionali rinfocolano il dibattito interno sulle spese militari e amplificano la denuncia del papa del commercio delle armi quale vera causa delle guerre, è un utile esercizio di disvelamento quello volto a comparare gli esiti di ricerche internazionali su oggetti sociali differenti, come la felicità e gli armamenti, perché consente di trovare relazioni significative, e non banali, tra l’insieme delle politiche pubbliche e i loro effetti in/desiderati.

Per esempio, è stato pubblicato in questi giorni a cura delle Nazioni Unite il Rapporto mondiale sulla felicità, ossia una ricerca sulla percezione di benessere dei cittadini nei diversi Paesi, a partire da alcuni indicatori: condizione economica, salute, relazioni sociali significative, libertà, sicurezza, emozioni positive e negative, aspetti di corruzione, generosità. Su 131 Paesi presi in considerazione, i primi dieci nei quali i cittadini avvertono maggiore senso di sicurezza e benessere complessivo – e quindi, secondo la ricerca, di felicità – sono Danimarca, Norvegia, Svizzera, Svezia, Canada, Finlandia, Austria, Islanda, Australia. Continua a leggere

Come i chiodi al martello

11 ap/punti per non essere funzionali alla guerra.542090_304943779600595_1294531122_n

1. L’intervento armato italiano in Siria è iniziato da tempo. Dopo la Russia, l’Italia è stata la principale esportatrice europea di armi e sistemi d’arma a beneficio del governo siriano (per esempio i sistemi di puntamento per i carri armati, usati dal regime contro i civili). Come lo è stata, e in parte lo è tuttora, per la Libia, l’Egitto, la Turchia ed innumerevoli altri Paesi in crisi. Non a caso la multinazionale di Stato che li produce vanta l’ottavo posto al mondo per esportazione di armamenti. E’ il made in Italy che tira. E uccide. Continua a leggere