Riaprire i fatti compiuti per non disperdere le potenzialità dell’imprevisto

 A partire dalla rinuncia ai caccia F 35.

La delusioneberluscloni

Avevamo sperato non tanto che il berlusconismo fosse finito – i processi culturali profondi hanno tempi di trasformazione che si misurano sulle fasi della storia, non della cronaca – ma che almeno la persona di Silvio Berlusconi e la varia antropologia umana della quale è circondato fosse ormai sostanzialmente da considerare nell’archivio della politica italiana. Lo avevamo sperato, ma sapevamo che la potenza delle sue batterie mediatiche, combinate all’analfabestismo di massa degli italiani (spiega Tullio De Mauro che solo il 20% degli italiani è in grado di comprendere e svolgere un pensiero complesso), alla loro ricattabile precarietà lavorativa ed esistenziale, al dominio diretto e/o indiretto esercitato dalle mafie sul voto in parti rilevanti di molte regioni italiane da Nord a Sud (sostanzialmente coincidenti alle regioni nelle quali c”è stato il successo berlusconiano) avrebbero costituito ancora una combinazione pericolosa. Continua a leggere

Portare il disarmo nell’agenda di governo

Un voto a Sinistra Ecologia e Libertà con consapevolezza e responsabilità, per chi lo dà e per chi lo riceve.

 Dunque siamo giunti al termine di questa estenuante campagna elettorale. Molte cose inutili sono state dette, molte cose ignobili sono state fatte. Quello che rimane è un ragionamento politico essenziale.

 La situazione del nostro Paese è drammatica, devastato da un ventennio berlusconiano e leghista, dominato dalle mafie e dal malaffare. Usciamo da esso (e dalla sua appendice del governo Monti-Di Paola) con una Costituzione ribaltata: ripudiati tutti i diritti in essa affermati, dal lavoro all’istruzione, dalla salute allo stato sociale; alimentato invece l’unico disvalore da essa davvero ripudiato, la guerra e la sua preparazione. Siamo agli ultimi posti in tutti gli indicatori internazionali di benessere e civiltà, ma tra i primi al mondo per spesa pubblica militare. Continua a leggere

Ma la guerra NO! L’epica dimenticata di Mario e Fermo

introduzione al Seminario storico “Né un uomo, né un soldo: l’opposizione popolare alle prime guerre dell’Italia unita” di sabato 23 febbraio 2013 (pubblicata su “Pollicino gnus – Ma la guerra no! Una storia antimilitarista a Reggio Emilia”, 213/13)seminario_storico

Quando decidemmo di svolgere il primo seminario storico su Mario Baricchi e Fermo Angioletti il 25 febbraio dell’anno scorso, nell’anniversario della loro morte avvenuta il 25 febbraio del 1915, non sapevamo ancora che quella data avrebbe coinciso con la giornata di mobilitazione nazionale “Taglia le ali alle armi” per fermare l’acquisto dei cacciabombardieri F-35. Quella coincidenza ha riconsegnato ad alcuni degli organizzatori una giornata densa di un doppio impegno, ma coerente nelle sue finalità: al mattino la raccolta di firme contro gli armamenti in piazza Martiri del 7 luglio, al pomeriggio il seminario per riportare alla memoria la storia di una tragica giornata di lotta di quasi un secolo fa, di fronte al Teatro Arisosto, contro l’ingresso della Patria nella “Grande guerra”. Tra i due  impegni un filo rosso di continuità. Continua a leggere

Da che parte sto?

Alle Associazioni promotrici dell’appello “Da che parte stare

ASSOCIAZIONE ILARIA ALPI
ASSOCIAZIONE 46ESIMO PARALLELO – ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFITTI
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Cari amici,

da che parte sto? Sempre dalla stessa parte, dalla parte della pace, del ripudio della guerra e della sua preparazione. Non solo, sto anche dalla parte della costruzione e della preparazione delle alternative alla guerra fondate sulla cultura, la politica e il metodo della nonviolenza. Sto da questa parte adesso, in questa campagna elettorale che, pur volgendo al termine, stenta a mettere al centro i temi fondamentali; stavo da questa parte prima, nei vent’anni e passa di attivismo nel movimento per la pace; starò da questa parte dopo, da segretario nazionale del Movimento Nonviolento di Aldo Capitini. Continua a leggere

Il Servizio Civile Nazionale ha bisogno dell’impegno di tutti, non delle inutili invenzioni di qualcuno

In una campagna elettorale ricca di dichiarazioni fasulle, in molti si sono posti alla rincorsa di chi la spara più grossa. Anche su temi che meriterebbero sobrietà e solidità. Per esempio sul Servizio Civile Nazionale.tagli

Istituito fin dal 1972 con la prima legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare, il servizio civile rimane ancora un tema cenerentola pur avendo visto complessivamente l’impegno nel tempo di un milione e trecentomila giovani. Da allora il Servizio Civile Nazionale ha fatto molta strada sul piano legislativo, diventando a tutti gli effetti un istituto che concorre alla “difesa della patria”, coerente con l’articolo 11 della Costituzione italiana, ma è sempre meno supportato sul piano finanziario, al punto da escludere oggi molti giovani che vorrebbero impegnarsi in questa esperienza formativa per la costruzione della difesa civile, non armata e nonviolenta. E’ dunque un tema che merita attenzione e serietà come sottolinea l’appello ai candidati lanciato da Firenze il 16 dicembre scorso a conclusione del Convegno per i 40 anni della legge 772/72,  “Avrei (ancora) un’obiezione!”, promosso dalla Conferenza degli Enti di Servizio Civile e dal Movimento Nonviolento, e sottoscritto da un gruppo di associazioni impegnate da sempre per il servizio civile. Molti autorevoli candidati stanno rispondendo positivamente. Continua a leggere

Pace e disarmo: un documento impegnativo di SEL in risposta all’Agenda della pace

Ecco il documento che Nichi Vendola ha consegnato alle Rete Italiana Disarmo ed al Tavolo Interventi Civili di Pace, nell’incontro che ha preceduto la conferenza stampa di ieri su disarmo e spese militari.

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LE PROPOSTE PROGRAMMATICHE DI SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ SUL
PACE, DISARMO, NONVIOLENZA E LE RISPOSTE AL DOCUMENTO DELLA RETE
ITALIANA PER IL DISARMO, ED IL TAVOLO INTERVENTI CIVILI DI PACE:
“ AGENDA PER LA PACE ED IL DISARMO PER LA PROSSIMA LEGISLATURA”
Febbraio 2013 Continua a leggere

Il nostro impegno per il Disarmo

dichiarazione congiunta di Giulio Marcon* e Pasquale Pugliese**download

Siamo impegnati in questa campagna elettorale perché condividiamo l’impegno di SEL per il taglio drastico delle spese militari, non solo contro i
 cacciabombardieri F-35, e per una nuova politica di pace, a cominciare
 dall’istituzione dei Corpi Civili di Pace e dal sostegno al Servizio Civile
 Nazionale come diritto universale, connaturato al suo progetto politico.

In particolare SEL è impegnata attivamente, da sempre, per la cancellazione
dello sciagurato programma dei cacciabombardieri d’attacco F-35, il più
folle progetto di riarmo militare della nostra storia: oscenamente
dispendiosi, inutili per la difesa della Patria, mal funzionanti.

Noi siamo contrari anche perché vogliamo rispettare integralmente la 
Costituzione italiana che ripudia sempre la guerra e non siamo disponibili
a ripudiare, invece, la Costituzione, come troppo spesso è avvenuto negli 
anni passati. Continua a leggere

L’Agenda del disarmo e della pace per la prossima legislatura. La mia Agenda

Dopo aver contribuito alla stesura di questa “Agenda del Disarmo e della Pace per la prossima legislatura” in quanto segretario del Movimento Nonviolento, organizzazione attiva sia nella Rete Italiana Disarmo che nel Tavolo Interventi Civili di Pace, non posso che farla mia in quanto candidato indipendente in Sinistra Ecologia e Libertàagenda-pace-rid

In occasione delle prossime elezioni politiche, la Rete Italiana per il Disarmo e il Tavolo Interventi Civili di Pace intendono stimolare un percorso di disarmo e Pace presentando questo documento di proposta che chiediamo ai partiti e alle coalizioni di sottoscrivere Riteniamo che i seguenti impegni siano in piena sintonia con il dettato costituzionale (in particolare l’Articolo 11 della nostra Costituzione), permettano all’Italia di svolgere il proprio ruolo internazionale secondo la Carta delle Nazioni Unite e rappresentino un contributo effettivo e sostenibile per una maggior sicurezza reale di tutti i cittadini e le cittadine del nostro Paese.

Gli organismi che rappresentiamo si sono resi protagonisti nel corso degli ultimi anni – in maniera concreta, propositiva e documentata – di numerose campagne e mobilitazioni su tutti gli aspetti di queste complesse tematiche. Sempre ritenendo che la costruzione della Pace e di una maggiore giustizia sociale potesse discendere solo da cammini reali di disarmo e nonviolenza, in un’ottica che possa prevedere l’eliminazione futura di tutte le armi. Lo spirito della nostra azione si può riassumere con la frase “se vuoi la Pace prepara la Pace”. Continua a leggere

Monti – Di Paola, il governo bellico e menzognero da ripudiare

Nel pieno di questa campagna elettorale, nella quale il tema della abnormità delle spese militari italiane è finalmente entrato nel circuito mediatico, anche il presidente Monti nella puntata di “presa diretta” di Riccardo Iacona di domenica 3 febbraio, ha preso tecnicamente le distanze dai caccia F-35: “E’ utile qui ricordare che l’Italia ha aderito al programma F35 nel 1999 con il governo D’Alema, ha confermato la partecipazione con il secondo governo Berlusconi nel 2002 e poi ci sono stati ulteriori passi fatti dal governo Prodi e nel febbraio del 2009 dal governo Berlusconi. Il nostro governo è stato l’unico a ridurre il numero degli F35 da 131 a 90…”. Non ha torto Monti a ricordare il consenso bipartisan della politica sui cacciabombardieri. Anzi, aggiungiamo che anche le spese militari complessive hanno visto nel tempo un inesorabile trend crescente nel bilancio dello Stato, indipendentemente dal colore dei governi in carica e dalle loro fisionomia più o meno rigorista sulla spesa pubblica. E’ un dato sul quale c’è molto da riflettere. Continua a leggere